2. Organic Search
Google, essendo di base un motore di ricerca, ti mostrerà tutte le viste dai motori di ricerca, sì anche da Bing.
Dubbio: Cosa ha cercato la gente per trovarti? Hanno sentito di te prima per poi volerti cercare?
3. Paid Search
Ogni canale su cui crei una campagna CPC verrà mostrato qui. Questo significa che hai pagato per farti trovare.
Dubbio: Di che cosa parlava la pubblicità? Quale era la parola chiave su cui hai investito per questo click specifico?
4. Display
Almeno Google ci da una visuale differente per clicks che vengono da pubblicità visuali. Che è già qualcosa, però…
Dubbio: Che tipo di pubblicità era, remarketing o un semplice banner? Che foto hai utilizzato? Su chi era mirato?
5. Referral
Hai pagato qualcuno per mettere un link alla tua landing page sul suo sito, oppure l’hanno fatto da soli perché te lo sei meritato grazie al tuo contenuto fantastico sul sito.
Dubbio: Perché la gente ha deciso di cliccare su questo link?
6. Social
The big one. Sì, Google Analytics separerà ogni canale social media per mostrarti ogni diversa variante della piattaforma (Mobile, main, linked, app, ecc…)
Dubbio: Su quale post hanno cliccato? Era sulla tua bacheca? In un feed? In un gruppo? Era pagato? Una Carousel o un video?
7. Email
Tu investi in una newsletter e crei del fantastico materiale che fa cliccare alla gente sui links per leggere i tuoi articoli o interessarsi alle offerte.
Dubbio: Quale era l’offerta? Quale era l’articolo? Hai fatto una A/B test? Quale era la versione che ha portato più visitatori a convertire?
8. (Other)
La Carmen Sandiego dei canali. Qui troverai gli altri click che non fanno parte degli altri canali.
Doubt: E di quale canale farebbe parte?
Come vediamo quello che non vediamo?
Per fortuna la tecnologia è dalla nostra parte, come sempre, e dando all’utente la pastiglia rossa da prendere con l’URL pubblicato, scopriremo la verità dietro il click.
La pastiglia rossa, in realtà, è semplicemente informazione aggiuntiva mandata con l’utente quando ti visita, grazie a delle variabili attaccate al link cliccato.
Questo metodo si chiama creare degli UTM links.
UTM links sono generati usando una semplice interfaccia che ci chiede di compilare un modulo e copiare-incollare il risultanto URL invece di quello basico che volevamo incollare nella pubblicità, nel post, nella mail e così via.
Questo converte praticamente:
http://myonlineshop.com/springsale/landingpage
In:
http://myonlineshop.com/springsale/landingpage?utm_source=Google&utm_medium=CPC&utm_campaign=SpringSale17&utm_term=Flower%20Dress&utm_content=FlowerDress_MilanArea
Leggendo la UTM link sopra possiamo imparare che chi ha cliccato su questo link:
- L’ha visto come pubblicità in una ricerca di Google
- Era una campagna di tipo CPC
- La campagna si chiamava SpringSale17
- La parola chiave grazie a cui la pubblicità è stata vista era “Flower Dress”
- Il gruppo di annunci specifico era mirato su ricercatori che vivono a Milano
Tutte queste info erano state aggiunte da noi quando abbiamo creato la UTM link, e quindi è una nostra scelta come chiamare ogni elemento. Ricordati soltanto di essere chiaro e mantenere uno standard per nominare questi elementi.
Mettendo 2 + 2 insieme
Tutte queste info vengono raccolte da Google Analytics e verranno mostrate sotto il report Acquisizione > Campagne, dove possiamo continuare a filtrare, analizzare, interpretare e incrociare informazioni con altri dati.